Oggi vi racconto un processo nato da chi ha frequentato una delle nostre Accademy B.E.M.

In un centro educativo, il supervisore P., osservava la dinamica tra un educatore e un bambino. L’educatore, L. aveva sempre seguito i criteri e le indicazioni standard per gestire le situazioni ludiche, ma P. notò che c’era qualcosa di più profondo, qualcosa che sfuggiva a un approccio che rischiava di rimanere superficiale.

P. incuriosito dal potenziale del B.E.M., decise di parlare con L.

“L. ho notato che quando parli con i bambini, c’è un mondo di emozioni e bisogni sotto la superficie con cui potresti connetterti. Come ti sentiresti a esplorare questa prospettiva?” chiese P.

L. aperto all’idea di approfondire questo nuovo approccio, rispose: “Mi piacerebbe. Come posso iniziare?”

P.: “Proviamo a guardare oltre il comportamento esterno e ad ascoltare attentamente ciò che il bambino sta davvero comunicando. Cerchiamo di comprendere i suoi bisogni profondi”.
Condividono la tabella semplice, lo schema ad 8 bisogni universali per avere una matrice comune da cui partire.

In un’altra occasione, P. osservò L. impegnato con S., una bambina introversa. L. solitamente le chiedeva se stesse bene, se volesse giocare o fare attività. Questa volta, seguendo l’approccio B.E.M., L. si avvicinò a Sofia in un modo più attento.

“Come ti senti oggi, S.?” chiese L., con una gentilezza che non aveva espresso prima.

S. guardò L. con occhi curiosi. “Un po’ triste,” disse con voce flebile.

“In che modo posso aiutarti a sentirti meglio?” chiese L., mostrando un’autentica preoccupazione.

“Mi piacerebbe disegnare qualcosa di bello,” rispose S. timidamente.

L. sorrise: “Hai ragione! Possiamo trovare carta e colori insieme se vuoi.”

Mentre disegnavano, L. continuava a mostrare interesse per i sentimenti di S., incoraggiandola a esprimersi liberamente.

Dopo l’attività, P. avvicinò L.: “Hai notato come il nostro approccio ha permesso a S. di aprirsi?”

“Sì, è stato incredibile! Ho sentito un vero scambio emotivo con lei,” rispose L., sorridendo. Ora ho capito meglio il suo bisogno di vicinanza e sostegno, quella base affettiva di cui parlavamo in supervisione.

P. concluse: “Questo è il potere di ascoltare e rispondere ai bisogni profondi dei bambini. Stiamo creando connessioni genuine e promuovendo un ambiente più empatico, come dice Ivano di empatia generativa”

Suggerimenti per adottare l’approccio B.E.M. nell’educazione:

🍀 Empatia e Ascolto Attivo: Prestare attenzione alle emozioni e ai bisogni nascosti dei bambini. Non banalizziamo l’empatia solo con il restituire un’emozione primaria, preoccupiamoci di allenare il nostro sentire, di distinguere 3-4 emozioni per volta e solo poi si parlare della percezione emotiva avvertita.

🍀 Personalizzazione delle Interazioni: Adattare le risposte educative momento per momento, in base a quanto avviene nella relazione in quel preciso scambio comunicativo, rispettando le esigenze e le motivazioni individuali.

🍀 Costruzione di Connessioni Empatiche: Favorire uno spazio in cui i bambini si sentano compresi e sostenuti, uno spazio dove si possa parlare del mondo interiore e dove nessuno possa esprimere giudizi su questo proprio sentire. Se vuoi approfondire la conoscenza dei Bisogni Universali (B.E.M.), ti suggerisco questi 3 step:

  1. Candidati per entrare a far parte della prossima Accademy sui bisogni: https://forms.gle/NnUGUN4VmJ37bW7J6
  2. Iscriviti a una delle Accademy B.E.M., dei percorsi formativi online, dedicati a diversi profili professionali (potrai apprendere il B.E.M. in modo esperienziale, interattivo, personalizzato, e ottenere una certificazione internazionale IPHM).
  3. Puoi richiedere un colloquio con me attraverso questo link: https://bit.ly/3YY1DRP

Spero che questo articolo ti sia piaciuto e ti sia stato utile. Se hai domande, commenti o feedback, non esitare a scrivermi. Ti auguro una buona crescita ed evoluzione! Cerca di stare connesso ai tuoi bisogni e alla tua anima, sempre!

Per ulteriori approfondimenti, scopri le Academy sui Bisogni universali sul sito: