Avviata a settembre 2020 e grazie al finanziamento ottenuto con il progetto “Outsiders” la cooperativa sociale “PantaRei Sardegna” ha promosso un’azione di ricerca sui bisogni a Cagliari in collaborazione con l’ICS Santa Caterina. Il team di lavoro è stato condotto da Ivano M. Orofino.
La ricerca ha raggiunto ragazzi di 3°elementare, ragazzi di 2° media, genitori ed insegnanti, di 7 plessi dell’intero Istituto comprensivo, che ha un totale di 1.400 ragazzi.
Quando una scuola lavora bene gli effetti si vedono e vanno raccontati. Il Santa Caterina emerge come scuola dell’accoglienza, scuola dell’ascolto e che fa le fatiche di tante altre scuole ma che non si arrende e che cerca insieme agli attori del suo territorio soluzioni a problemi complessi.
Ecco cosa emerge:
Attenzione ai bisogni della famiglia: 92% delle risposte è affermativo, 34,6% ritiene addirittura che la scuola sia molto attenta. Il 97% degli insegnanti dice di trovarsi bene, di cui il 61% molto bene. Attenzione ai bisogni dei propri figli: 92% ritiene positivo, 38,5% considera la scuola molto attenta. |
Alla domanda: «Cosa vorresti ricevere dagli insegnanti ?» Gli adulti, genitori ed insegnanti stessi dicono: condivisione di una linea educativa, scambio di informazioni e indicazioni organizzative; “essere ascoltato”, “aiuto quando sono in difficoltà” e “non essere lasciato solo”. Da queste risposte emerge chiaramente il bisogno di BISOGNO DI VICINANZA E SOSTEGNO, secondo gradino della scala evolutiva dei bisogni nel B.E.M. Questa consapevolezza porta tutti noi a sapere quanto la dimensione emotiva sia fondativa di qualunque risposta si cerchi di implementare in periodi di crisi o emergenza come gli anni che stiamo attraversando. |
Alla domanda: «Cosa vorresti ricevere dai genitori ?» Le risposte degli adulti, genitori ed insegnanti dicono: non sentirmi giudicato, no alla conflittualità nelle relazioni fra famiglie, ancora una volta sembra emergere una richiesta tipica dei bisogni affettivi e delle attenzioni alle comunicazioni che si sviluppano intorno al BISOGNO DI VICINANZA E SOSTEGNO ma anche al bisogno di CONTENIMENTO (uno dei tre bisogni trasversali della scala evolutiva del B.E.M.) |
“Pensi che i maestri/insegnanti della classe siano attenti ai tuoi bisogni?”
Dai ragazzi emerge una relazione con i docenti capace di infondere sicurezza e attenzione, nonostante tutti i condizionamenti portati dalle limitazioni del Covid.

“Cosa vorresti ricevere dai tuoi maestri/insegnanti?“
Ecco infine quanto emerge mettendo a confronto le due fasce di età, su quanto gradiscono ricevere dai loro docenti preferiti:
Quesito di indagine | 3° elementare | 2° media |
BISOGNI COMPLESSIVI PIU’ RILEVATI | GIOCO-INTERESSE; VICINANZA-SOSTEGNO APPARTENENZA-DIFFERENZIAZIONE | Riconoscimento-Adeguatezza, Gioco-Interesse e Protezione-Sicurezza, Vicinanza-Sostegno |
Cosa vorresti ricevere dai tuoi maestri/insegnanti? | Aiuto verso emozioni difficili mentre imparo; aiuto su paure; che passi dal mio banco. Adulto «Mediatore emotivo»: proteggimi, contienimi, sostienimi | Incoraggiati-spronati; Ascoltati e compresi nelle difficoltà; Metodo di studio; Adulto «Valorizzatore»: dimmi che valgo, aiutami a superare gli ostacoli |
Cosa ti piace ricevere dal tuo insegnante ideale/preferito? | 44% cure affettive 29% farmi sentire adeguato 28% essere interessanti | 44% VICINANZA SOSTEGNO 18% RICONOSC.-ADEGUATEZZA 15% APPART.-DIFFERENZIAZIONE |
Dall’insieme delle risposte emerge la seguente distribuzione dei bisogni:

“Qual é la tua paura maggiore?”
il 78% dei ragazzi dice: “vivere stati di forti disagio senza che nessuno intervenga”. In terza elementare le risposte ruotano intorno al concetto relazionale del sentirsi protetti, a proprio agio, riducendo o eliminando stati di insicurezza. In seconda media le risposte ruotano intorno al concetto relazionale del timore di sentirsi invisibili, non riconosciuti, esposti.
Proporre ricerca-azione vuol dire mettersi pazientemente in ascolto per ricevere “il messaggio” di una generazione affinché un’altra generazione possa preparare risposte congruenti. Da questi dati, condivisi con gli adulti della scuola e con gli attori della comunità, si sono condotte delle officine di rafforzamento locale dando vita a spazi concreti di benessere.