Ti è mai capitato di lavorare con una persona che ti dice: “No, Ivano, scusa, ma io proprio non voglio sentire le mie emozioni. Ho smesso di farlo. Basta chiuso tutto, chiudo tutto”. Come affronteresti questa situazione?

Le reazioni di difesa

Capita spesso che alcune persone decidano di bloccare o fuggire le loro emozioni, soprattutto quelle negative, come la tristezza, la paura, la rabbia, il senso di colpa, ecc. Questo può dipendere da diversi fattori, come aver vissuto delle situazioni dolorose o traumatiche che hanno generato delle emozioni insopportabili e incontrollabili, aver subito dei condizionamenti da parte di persone importanti nella propria vita che hanno negato, svalutato o punito le proprie emozioni, o aver interiorizzato delle aspettative sociali o culturali che hanno imposto di reprimere, nascondere o modificare le proprie emozioni. Alcune persone potrebbero aver adottato delle difese o maschere per proteggersi dalle proprie emozioni, come il sarcasmo, l’ironia, la razionalizzazione, la distrazione, l’isolamento, ecc.

Il rischio di non sentire

Non sentire le proprie emozioni può sembrare una soluzione sicura e comoda per evitare il rischio e il dolore. Tuttavia, questa scelta ha dei rischi elevati sia a livello personale che relazionale. Si potrebbe perdere il contatto con la propria essenza e con il proprio potenziale, talento, passione, missione, ecc. Si potrebbe ridurre la propria vitalità e il proprio benessere, in quanto si accumula tensione, stress, fatica, malattia, ecc. Si potrebbe anche aumentare il rischio di sviluppare dei sintomi psicologici, come la depressione, l’ansia, il disturbo post-traumatico da stress, ecc. Inoltre, la qualità delle proprie relazioni potrebbe peggiorare, in quanto si diventa meno sensibili, aperti, sinceri, disponibili, ecc. Infine, si potrebbe limitare la propria realizzazione personale e professionale, in quanto si perde la capacità di sognare, di osare, di creare, di risolvere i problemi, ecc.

Come ti vuoi aiutare?

Se vuoi aiutare una persona che ha paura di sentire le sue emozioni, devi rispettare il suo tempo e la sua volontà, e non costringerla o criticarla. Puoi usare le domande che seguiranno come stimoli e occasioni per avviare un dialogo e una relazione con la persona. Queste domande sono pensate in questo ordine, servono in successione per svegliare e scuotere la persona e valutare la reazione alla trincea che si è dovuto creare. L’obiettivo è di creare una sorta di sfida gentile e provocare un effetto shock rispetto al suo stesso rifiuto.

Le domande spacca-ghiaccio

Ecco le tre domande che potresti fare:

  1. L’ultima volta che hai sentito le tue emozioni, che cosa è successo?
  2. Qual è stato il beneficio che hai ottenuto da non sentire più le tue emozioni?
  3. Fino a quando vorrai rimanere sconnesso dal tuo cuore?

Strategie di aiuto

  • Mostrarti empatico e solidale verso le sue emozioni, anche se sono diverse dalle tue o ti sembrano eccessive o irrazionali
  • Ascoltarla con attenzione e riflettere con lei sulle sue emozioni, cercando di capire il loro senso, la loro origine, la loro funzione
  • Condividere le tue emozioni e le tue esperienze, in modo da creare un clima di fiducia e di intimità emotiva
  • Sostenere la sua espressione emotiva, incoraggiandola a parlare, a scrivere, a disegnare, a cantare, a ballare, o a usare qualsiasi altra forma di comunicazione che le permetta di liberare le sue emozioni
  • Proporle delle strategie di gestione emotiva e funzionali per affrontare le sue emozioni, come respirare profondamente, rilassarsi, meditare, fare esercizio fisico, cercare il supporto sociale

Conclusione

Per concludere, ecco tre tips che ti possono aiutare ad aiutare:

  • Sii coraggioso: non temere di affrontare e condividere le tue emozioni, ma dimostra alla persona che è possibile sentirle e gestirle senza farsi travolgere o sopraffare.
  • Sii curioso: non dare per scontato che tu sappia cosa prova la persona, ma chiedile di raccontarti come si sente, cosa pensa, cosa vuole, ecc.
  • Sii positivo: non focalizzarti solo sulle emozioni negative, ma ricordale anche le sue emozioni positive, i suoi punti di forza, i suoi successi, i suoi sogni, ecc.

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